Riproduzione di reperti archeologici in bronzo, oro e ceramica per il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara

In occasione della mostra “Spina Etrusca. Un grande porto nel mediterraneo”, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ci ha commissionato la riproduzione di reperti archeologici: una ciotola in ceramica a vernice nera, una bulla in oro e una statuetta in bronzo.

Il primo reperto fa parte della collezione permanente del Museo, ma se ne voleva creare una replica da esporre in una nuova sezione; è stato rilevato in 3D e riprodotto in ceramica sintetica.

Gli altri due reperti archeologici furono rubati dalla necropoli di Spina nel secolo scorso e sono attualmente esposti in Musei americani. Nella speranza di una futura restituzione, le repliche sono state pensate per esporli al pubblico al posto degli originali, dato che il prestito non era possibile. Per questi due reperti, i modelli 3D sono stati ricostruiti partendo da immagini e sono stati successivamente riprodotti in bronzo e ottone.

Considerato l’obiettivo del lavoro, la stampa 3D dei reperti archeologici doveva garantire il massimo realismo, per questo la scelta di utilizzare materiali simili a quelli dei reperti originali.

Riproduzione di reperti archeologici rubati

La parte certamente più interessante di questo lavoro è stata la riproduzione di reperti archeologici rubati: la bulla in oro e la statuetta in bronzo.

La prima è una bulla realizzata a sbalzo, di 4 cm altezza e 2,5 di larghezza, con una rappresentazione di Dedalo e Icaro; il reperto proviene da Spina ed è attualmente esposto al Museo di Baltimora, dov’è giunto tramite canali clandestini. La seconda è una statuetta di un cavaliere, di 27 cm di altezza, proveniente anch’essa da Spina e attualmente esposta al Museo di Detroit.

Per entrambi i reperti non c’era la possibilità di rilevare gli originali, ma avevamo a disposizione solamente alcune immagini e le misure. Abbiamo quindi ricreato i modelli 3D tramite scultura digitale, con la collaborazione dell’artista digitale Simone Rasetti.

Poiché le repliche erano destinate ad essere esposte in sostituzione degli originali, abbiamo optato per una lavorazione con materiali il più possibile simili agli originali: la bulla è stata riprodotta in ottone lucidato (con il giusto budget a disposizione avremmo anche potuto realizzarla in oro come l’originale); mentre il cavaliere è stato stampato in 3D alta risoluzione e rivestito in bronzo, successivamente patinato e ossidato.

I reperti originali

Il modello 3D ricostruito tramite scultura digitale (h. 4 cm).

riproduzione di reperti archeologici rubati

Riproduzione in ottone tramite stampa 3D.

riproduzione di reperti archeologici rubati
stampa 3D di reperti archeologici rubati

Riproduzione in stampa 3D e rivestimento in bronzo patinato.

stampa 3D di reperti archeologici rubati
stampa 3D di reperti archeologici rubati

Scansione 3D e stampa 3D di reperti archeologici in ceramica

Il terzo reperto archeologico che abbiamo riprodotto è una ciotola in ceramica a vernice nera di ca. 20 cm di diametro, che ha la suo interno la rappresentazione di uno storione realizzata a graffito.

Abbiamo eseguito il rilievo 3D tramite scanner 3D a luce strutturata e abbiamo riprodotto il reperto in ceramica artificiale. Si tratta di una lavorazione da noi ideata che unisce la stampa 3D a tecniche di post-lavorazione manuale, e che consente di ottenere riproduzioni di reperti archeologici  in ceramica e terracotta molto realistiche, sia alla vista che al tatto.

Si tratta di una soluzione ideale per ottenere delle riproduzioni di reperti archeologici sia destinate a mostre, quindi realistiche dal punto di vista visivo,  sia destinate a percorsi tattili, in quanto molto realistiche anche al tatto per quel che riguarda la superficie, la consistenza e il peso.

riproduzione di reperti archeologici ceramica

Riproduzione in ceramica artificiale.

riproduzione di reperti archeologici terracotta
stampa 3D di reperti archeologici ceramica
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