Ultimo aggiornamento il 7 Giugno 2018 by Giulio Bigliardi

Insieme agli amici del FabLab Parma abbiamo partecipato all’evento “La Rivoluzione dello Spazio 3D” (4/7 settembre 2014), organizzato da Imprimatvr-Lab in Chiesa Castello di San Martino dall’Argine (MN). L’evento era incentrato sul rapporto tra tecnologia e Beni Culturali e vi hanno partecipato sei FabLab: FabLab Parma, FabLab Bergamo, FabLab Ideas Monza, Spazio Geco Pavia, FabLab Verona.

Durante l’evento “La Rivoluzione dello Spazio 3D” abbiamo presentato il progetto: “Tecniche di conservazione low-cost mediante rilievo e stampa 3D”.  L’obiettivo era di abbinare tecniche a basso costo del settore del rilievo e della stampa 3D al restauro di ripristino di parti mancanti nel settore della conservazione dei Beni Culturali.

IMG_2881Oggetto del progetto è stata una delle cappelle laterali della Chiesa Castello di San Martino dall’Argine (MN). La Chiesa, voluta da Scipione Gonzaga nel 1582, rappresenta un monumento di rilevante importanza nel quadro dell’architettura religiosa in territorio mantovano. Per quanto riguarda le sei cappelle, alcune hanno subito perdite irrimediabili a causa dei crolli, degli atti vandalici e dei saccheggi verificatisi durante la lunga chiusura della chiesa. Oggi possiamo ammirare solo la seconda e la terza cappella del lato sinistro, entrambe comunque non in buono stato di conservazione.

La terza cappella, nella quale abbiamo realizzato nostro progetto, presenta un altare privo di rivestimento marmoreo sovrastato da raffigurazioni di quattro putti, due dei quali acefali. L’obiettivo del progetto era di proporre una possibile integrazione dei due putti acefali attraverso un approccio tecnologico e low-cost che consentisse la riproduzione delle teste mancanti.

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Per ricreare le teste mancanti abbiamo utilizzato come modello una delle teste dei putti conservati (quello in altro a destra, per la precisione). Abbiamo quindi rilevato in 3D in fotorammetria automatica la testa conservata e i due busti dei putti acefali. La fotogrammetria automatica è una tecnica di rilievo rapida in quanto permette di ottenere un modello tridimensionale da un set di immagini digitali scattate con una comune fotocamera digitale, ed è inoltre una tecnica low-cost in quanto l’elaborazione delle immagini può essere effettuata con software gratuito o open source (ad esempio Zephyr FreePython Photogrammetry Toolbox e MeshLab).

Una volta elaborati tutti i modelli 3D ottenuti dal rilievo, il modello della testa è stato utilizzato per creare due nuove teste che combaciassero il più possibile sui busti acefali (in questa fase si è utilizzato ZBrush). Abbiamo così ottenuto due modelli 3D di teste che integravano perfettamente i due busti acefali.

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Infine, le due nuove teste così ottenute sono state stampate in 3D in PLA con una stampante Coobot di 3D-PR e sono state montate sui due putti acefali, andando così a ricostruire l’originaria integrità degli elementi scultorei. Il colore giallo (decisamente appariscente) è stato scelto per essere ben visibile dal pubblico durante l’evento.

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Questo esempio mostra chiaramente come la tecnologia della stampa 3D, unita alle tecniche di rilievo e modellazione tridimensionale, possa essere impiegata in modo efficace in un settore ancora inesplorato come quello del restauro scultureo.

E’ opportuno sottolineare che non si è trattato di un intervento di restauro vero e proprio, ma di una sperimentazione realizzata nell’ambito di un evento pubblico; infatti, le teste sono state smontate al termine dell’evento.

Hanno collaborato al progetto: Giulio Bigliardi, Alan Comini, Pietro Dioni, Michela Grasselli, Giovanni Panico, Lara Ravasi, Davide Scaccaglia, Fancesco Soncini.

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